Tramonta il sole dell'occidente. Nella notte, le stelle dell'intero firmamento si raccolgono nel piccolo stagno. Ma la sua acqua è stata increspata, e la gloria del cielo è perduta.
L'ultimo bagliore del crepuscolo consegna al germoglio del futuro la propria luce, affinché possa maturare nel destino dei popoli. Dalla luce, l'oscurità, dalla quiete, il cambiamento, dal caos, la realtà. E dall'uno il due, a colui che è per metà. L'uno al due, il due al due tornato unità. Affinché il futuro diventi realtà. Affinché il destino sia. Ineluttabile è, l'ultima profezia.
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Il Fantasy come stile letterario è stato rilanciato negli ultimi anni, grazie anche al successo di film come Il Signore degli Anelli.
Quando la moda adotta e incentiva un determinato genere, ne seguono vantaggi e svantaggi: da un lato si stanno riscoprendo e valorizzando grandi scrittori del passato, e nella loro scia trovano spazio nuovi autori talentuosi; dall'altro, Quale insopportabile agonia, l’esilio immeritato!
Sovente ripenso alla Notte Infinita: per tre interi giorni il sole non sorse, e fulmini e lampi squarciarono senza posa la livida, iraconda volta celeste. Scapparono gli uomini vigliacchi, a rintanarsi nei loro ridicoli nidi, come se pareti di fragile pietra e porte di legno avessero potuto proteggerli dalla furia di Colui che guardava dal cielo. In molti ci accorgemmo di essere osservati, non tutti. In molti avvertimmo quella presenza che ci sovrastava, ci spiava, scrutava meticolosamente la nostra terra e, per ironia, coloro che non se ne accorsero furono i primi a cedere al terrore. Si prese a parlare di fine del mondo, e molti si convinsero che l’ora del tremendo verdetto fosse giunta. Molti, non tutti. Non io. |